M come il mare” è il poetico albo illustrato da Joanna Concejo ed edito da Topipittori.

La mano di Joanna Concejo racconta, grazie a piccole scene in rapida evoluzione, la grazia dell’immaginazione e il rapporto intimo con il mare.
Di quel ragazzino di fronte al mare sappiamo ben poco, se non l’iniziale del suo nome e il colore dei suoi occhi, la sua pietra di cristallo blu, il suo piccolo tesoro, che stringe forte a sé.
Lo sguardo di M. è lungimirante e punta lontano, scruta curioso con la precisione di un binocolo cercando di individuare la fine delle onde, quell’orizzonte di speranze, risposte, di nostalgia e crescita.
Il suo sguardo si muove attraverso questo mix di sentimenti: M. vorrebbe essere quell’onda, la proiezione di quella forza che si infrange.
Il mare è rappresentato come un vasto contenitore di bellezza ma anche come l’inventario delle emozioni e dei dilemmi semplici e legittimi di un bambino che non vuol sentirsi piccolo e che tiene sul palmo della sua mano l’idea di piccole città riemerse.
L’amore per il mare è tutto in queste pagine, un’illustrazione narrativa di minuscoli e smussati tesori che la risacca ci restituisce, il disegno di Joanna diventa l’introspezione del cuore di M, introspezione subacquea e terrena che cela il mistero della vita.
M. nuota libero e leggero su un tappeto blu di alghe, coralli e meduse, tutto sommato forse con qualche consapevolezza in più per il suo micromondo di interrogativi e promesse di felicità.